
Accogliere ed essere accolti
La mia storia con il mondo dell’affido inizia un po’ di tempo fa, più precisamente sei anni fa, al momento della fatidica scelta post-scuola superiore. Quale indirizzo universitario scegliere? Cosa voglio fare nella e della mia vita?
Tra le incertezze e le paure, una cosa mi era chiara: nella vita avrei voluto mettermi a disposizione delle persone, essere realmente presente per e con loro, al fianco di tutte quelle persone che, nella vita, e per i più svariati motivi, si trovano ad affrontare situazioni non semplici e molto fragili. E soprattutto, in tutto questo, il mio pensiero andava ai bambini. Allora ecco che nella mia testa incominciò ad essere tutto più chiaro e le mie idee a prendere forma: avrei scelto il lavoro sociale! Sarei voluta diventare un’assistente sociale e avrei voluto lavorare a sostegno delle famiglie in difficoltà, per aiutare loro e i bambini, per supportarli. Il 3 ottobre del 2014 il mio sogno iniziò a prendere forma con l’iscrizione all’Università, Facoltà di Scienze Politiche e Sociali.
Oggi sono qui a raccontare la realizzazione di questo sogno, perché oggi sono un’assistente sociale e lavoro come tale in un comune e come educatrice in una comunità familiare.
L’istituto giuridico dell’affidamento familiare nasce per garantire al minore, temporaneamente privo di un idoneo ambiente familiare e di un adeguato accudimento da parte delle figure genitoriali, un’altra famiglia che si prenderà cura di lui per un periodo di tempo determinato. Attivare un affidamento familiare significa accogliere temporaneamente un bambino, aiutarlo in un momento difficile della sua vita, nel gestire le sue difficoltà, nell’accudirlo e nel fargli sperimentare amore e gioia, mentre la sua famiglia lavora in un percorso di recupero delle competenze genitoriali.
Durante la mia esperienza lavorativa, ho incontrato i bambini che vivono la dimensione dell’affido, i servizi che ruotano attorno al minore, le famiglie affidatarie che decidono di accogliere i minori e, proprio per questo motivo, mi sono affezionata così tanto a questo mondo.
La mia esperienza
Sono venuta a contatto diretto con il mondo dell’affido circa tre anni fa, quando fui contattata per un colloquio da un’associazione non-profit, che stava per aprire e che avrebbe gestito due comunità familiari. Qualcosa, quel giorno, è scattato dentro di me: una voglia incredibile di conoscere questo mondo, il nascere e l’evolversi di una passione. Dai libri avevo studiato cosa fosse l’affido familiare, ma l’esperienza concreta è tutta un’altra cosa. E’ proprio da questa esperienza che mi sono legata così tanto a questo mondo, che continuo anche oggi a seguire e che ha ispirato entrambi i miei lavori di tesi.
Ho sempre visto e continuo a guardare con tanta ammirazione le famiglie affidatarie, di cui mi ha sempre affascinato la forza, la pazienza, il mettere a disposizione il proprio tempo, il proprio amore, la propria casa, insomma il mettere in gioco tutto, per donare felicità, amore e un posto sicuro per un tratto di vita a quei bambini che ne hanno bisogno. L’affido familiare è davvero un gesto d’amore.
Ritengo che l’affidamento familiare, ancora oggi molto poco conosciuto e stereotipato, sia un istituto da valorizzare sia come interesse pubblico, sia come un’opportunità di scambio, un arricchimento, non solo per chi lo sperimenta in prima persona, ma anche perché produce cambiamenti addirittura in termini sociali, umani e culturali. Ecco perché ritengo sia fondamentale sensibilizzare la cittadinanza su questo tema.
La mia esperienza su questo e con questo tema mi ha permesso di arricchirmi sia personalmente che professionalmente. Confrontarmi con le famiglie affidatarie, i bambini, sentire i loro racconti, le loro esperienze, mi ha insegnato e dato moltissimo. Mi ha permesso di comprendere in modo autentico, senza filtri, quello che le persone provano nel fare accoglienza e nel ricevere accoglienza e spero che il vissuto che ho avuto modo di sentire e conoscere dalla mia esperienza possa rendermi un operatore più attento, presente e di sostegno.
“Af-fidiamoci”, ne vale la pena!
Federica Gilera
Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Facoltà di Scienze Politiche e Sociali
Corso di Laurea Magistrale in Lavoro Sociale e Servizi per Famiglie, Minori e Comunità
Tesi di Laurea: “L’affido familiare: bisogni e interventi a sostegno delle famiglie affidatarie nella voce dei protagonisti”
Relatore: Chiar.ma Prof.ssa Valentina Calcaterra
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