
Il libro
Ecco arrivata la nuova edizione del libro Cara Adozione 2, pubblicato da ItaliaAdozioni che raccoglie le lettere dei protagonisti: mamme e papà, figli, zii/e, operatori e insegnati con la voglia di trasmettere e costruire qualcosa di nuovo. In questo caso si parte da un’esperienza precisa, l’adozione, per arrivare a progettare un diverso modo di capirsi, oltre le barriere linguistiche e le differenze somatiche.
Una seconda edizione ancora più ricca di contributi, e con una grafica rinnovata. Complice anche una copertina dai tratti delicati, sensibili e intensi dell’illustrazione della giovane Gabriela Du Bois che conferiscono una luminosità particolare grazie a un uso accorto dei colori, che mette in risalto la speranza dei bambini che aspettano una famiglia.
“Scrivo anche a voi, mamme e papà che ancora lo siete in potenza.
Esplodete, lottate, non demordete. Fatelo per i figli che vi aspettano”.
Le lettere raccontano storie vere ed emozionanti, dove i sentimenti si scontrano con la realtà di ogni giorno, dove le vite si intrecciano e i nodi qualche volta si sciolgono.
“Io non so dove sei, non so da dove arriverai, non so davvero quale strada prenderai dalla Luna per arrivare fino a noi. …. Esisti già nella nostra vita anche se non lo sai”.
C’è un aspetto interessante che compare in molte lettere ed è l’uso della prima persona plurale: l’attesa adottiva, a differenza della gravidanza, è consapevolmente paritetica. Il noi ingloba il figlio in un’armonia che sembra essere così da sempre.
Voci che si avvicendano
I livelli di lettura di questo libro sono molteplici. Le voci dei protagonisti si alternano, si incrociano, quasi incastrandosi. In una pagina è un figlio che scrive e in quella successiva sono i genitori, e poi i nonni, gli zii. In ogni lettera c’è una parte poetica che dà voce ai protagonisti e al racconto dei desideri di ciascuno. E’ come se si ricomponesse un puzzle dove trovano il giusto posto tutti i tasselli della vita di un bambino: dall’abbandono all’accoglienza in famiglia e, a ogni tappa è dedicata una narrazione delicata ed evocativa come una fiaba.
“… Di solito si diventa papà dopo nove mesi di attesa, qualche visita dal dottore, e, magari, un brindisi quando si ha la notizia della gravidanza. Io, invece, sono diventato papà dopo due rampe di scale! Al piano di sotto non ero nessuno… ora quando la sento gridare “papaaaaaa”, sono la persona più felice di aver fatto quelle scale”.
Il libro si sviluppa a cerchi concentrici: al centro gli affetti del bambino, la sua mamma biologica e i due genitori adottivi, per poi allargarsi alla famiglia con nonni, cugini e zii ed arrivare agli operatori e educatori. Tutto si muove attorno a quel/la bambino/a e per il suo benessere.
“ Mi pare che sia un sogno. Tutte le mattine quando ti vedo andare a scuola e mi saluti e mi dai più di un bacio io sono il nonno più felice della terra”.
Scrivere una lettera è un gesto intimo significa mettere a nudo se stessi, il proprio sentire di fronte a qualcuno a cui si vuole comunicare qualcosa che a voce non si è riusciti. Cara Adozione 2 si legge tutta d’un fiato e, nel corso della lettura, si respira un che di familiare, intimo e umano.
Ecco che i momenti più importanti, i più belli o più intensi della nostra esistenza brillano nella memoria come se fossero luci che abbiamo dentro e che a un tratto sentiamo il bisogno di portare fuori per i nostri figli e per tutti quelli che hanno voglia di ascoltare. Leggendo alcune frasi ho capito che in quelle pagine c’era un po’ di me e della mia storia.
Sono lettere in cui la sofferenza, lo sconforto, la pazienza, le domande senza risposta si mischiano alla gioia, alla meraviglia e alla gratitudine dell’essere genitori. C’è chi racconta di un’attesa durata anni, durante i quali è accaduto di tutto. Lettere di giovani adulti che hanno scritto per raccontare la fatica di ritrovarsi a crescere dall’altra parte del mondo, e fare i conti con una scuola che spazza via anni passati in un altro Paese. Qualcuna racconta la lotta contro il pregiudizio ed il razzismo. E poi ci sono le lettere di chi ha affrontato il viaggio alle origini per ricucire la propria storia. Alcune raccontano quanto è difficile la costruzione dell’identità: un percorso complesso in cui si sperimenta un gioco di vicinanza e lontananza tra “chi ero”, “chi sono” e “chi desidero diventare”.
“ Ho scoperto di essere stata adottata quando ero già un’adolescente: avevo una identità, una mia vita e ho dovuto fare i conti con una realtà che non sapevo mi appartenesse. Non so e non voglio sapere perché sono stata abbandonata dalla mia mamma biologica, ma perché devo scoprirlo? Chi mi ha cresciuto è stata la mia famiglia, ho imparato che… non esistono genitori perfetti, ma mille modi per essere ottimi genitori. … Quindi ringrazierò sempre chi mi ha dato la vita, ma più di tutto ringrazio chi ha saputo non sprecarla”.
Cara Adozione 2 ci conduce in un viaggio lungo un tempo ”verticale”, uno spazio che tiene uniti tra loro passato presente e futuro, dove nulla si perde. Gli autori di queste lettere ci regalano una sorta di manuale su come imbrigliare la felicità senza farla scivolare via. Si resta affascinati dai modi di raccontare la vita: mai banali o scontati, ma sempre sorprendenti. Le immagini insieme alle parole appaiono coinvolgenti, ci proiettano nel racconto, in un’avventura letteraria dalla quale ne usciamo arricchiti e anche in po’ cresciuti.
Non solo lettere
Ogni capitolo è corredato da contributi di esperti che si occupano del mondo dell’adozione ma anche da simpatici e ironici fumetti realizzati dalla mano di Francesca Bertoni, che strappano un sorriso ed esprimono con immediatezza stati d’animo, situazioni particolari, circostanze e pensieri, insomma: una comunicazione immediata ed efficace.
Nell’ultima parte del libro si propongono una serie di attività, frutto di esperienze di ItaliaAdozioni, come il concorso nazionale “L’adozione sui banchi di scuola” rivolto a favorire una migliore cultura dell’adozione negli adulti di domani e contrastare il bullismo in qualsiasi forma si manifesti, e altri eventi e momenti formativi in università e nella comunità per rendere amico il contesto in cui viviamo.
Dopo la lettura di questo volume ciascuno capirà, anche se non immerso nel mondo adottivo, il suo ruolo di adulto e la sua funzione di guida.
Barbara Confortini
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