Una donna rimane incinta. È giovane, ed è sola. Non abortisce. Ci sarà un altro compagno, accanto a lei, che deciderà di adottare questa bambina, nata da un altro uomo, per esserle padre.

Una donna rimane incinta. È giovane, ed è sola. Non abortisce. Ci sarà un altro compagno, accanto a lei, che deciderà di adottare questa bambina, nata da un altro uomo, per esserle padre.
Spiegare l’adozione prima e dopo, anche quando non si hanno ricordi. La fiaba come unione tra i due mondi.
Amore, sicurezza, coerenza, stabilità, etc. Cosa serve alle famiglie? Cosa occorre ai figli? E ai genitori? Le famiglie adottive hanno bisogni particolari?
La Procreazione Medicalmente Assisitita (PMA), sia omologa che eterologa, è entrata a far parte dei LEA, i Livelli Essenziali di Assistenza che il servizio sanitario nazionale garantisce di fornire gratuitamente in tutte le regioni d’Italia.
ItaliaAdozioni propone una serie di schede utili ai genitori che adotteranno all’estero, una specie di promemoria con le varie patologie alle quali possono andare incontro i loro figli
I genitori adottivi hanno un compito speciale quando vanno ad incontrare i loro figli: diventare depositari dei ricordi della loro vita prima dell’adozione.
Il primo incontro con il proprio figlio, un momento che non si dimenticherà mai: le emozioni, le ansie, le sorprese, i timori, la felicità immensa di poter coronare, dopo tanti anni di attesa, il proprio sogno.
Oggi una mamma adottiva mi ha detto: “Grazie, perché mi avevi avvertito”.
Mantenere il rapporto con la famiglia precedente, sia essa biologica o affidataria. Una sorta di “adozione aperta” sullo stile degli USA.
Le ricerche e gli studi della letteratura condotti sulla famiglia adottiva sottolineano
l’importanza della qualità delle relazioni familiari, come principale fattore protettivo.
Molto spesso i genitori adottivi si trovano a confrontarsi con tematiche quali l’inserimento a scuola, le patologie, la narrazione della storia ed altro, ma meno frequentemente si focalizzano su fattori quali l’appartenenza alla famiglia adottiva e l’appartenenza alla propria cultura d’origine.
E’ giusto di parlare di abbandono ad un bambino che è stato adottato? Meglio parlare di “separazione”. Una riflessione sulla scelta delle parole da utilizzare.