
Scoutismo e adozione
Lo scoutismo per me è stato un caposaldo della mia esperienza di crescita e sviluppo. Mio fratello, che ha due anni in più di me, quando io avevo otto anni, già era uno scout. I miei genitori più volte mi avevano proposto di provare ad andare [agli Scout] per vedere se potesse piacermi. Io avevo paura di separarmi da loro. Soprattutto di notte. Questa paura dannata che deriva dal mio vissuto di abbandono e di traumi accaduti proprio di sera, quando ero in India.
Un giorno ho però preso coraggio e ho deciso di provare… Me ne sono innamorata!
Qualche volta è capitato di sentire la mancanza di casa e i capi scout mi sono stati vicini in questo senso, ma la cosa è andata scemando con il tempo e ho potuto godere a pieno l’esperienza scout.
Sentirsi parte di un gruppo
Lo scoutismo mi ha fatta sentire uguale ai miei coetanei, parte di un gruppo di amici con cui poter crescere insieme. Oltre ai miei genitori, la mia educazione deriva proprio dall’esperienza Scout che mi ha consentito di non sentire discriminazione, di non sentirmi sbagliata o diversa, ma anzi, di sentirmi accolta.
Devo però ammettere che ci sono stati, nei miei dieci anni di scoutismo, alcuni momenti in cui non mi sono sentita capita e ascoltata e sicuramente li ricordo con molta tristezza. In adolescenza, periodo turbolento un po’ per tutti, ho adottato comportamenti autolesivi e disfunzionali che non sono stati capiti e le scelte prese dai miei capi Scout non mi sono state d’aiuto. Una volta, in particolare, sono stata accusata di una cosa cattiva (che non ho commesso) e ho avuto la sensazione per la prima (e fortunatamente l’unica) volta della mia vita, che questo fosse dovuto al colore della mia pelle.
Non si smette mai di essere scout
Ma a parte questi momenti, fra i ricordi più belli della mia vita c’è l’essere stata Scout. Non si smette mai di esserlo in realtà, anche quando non vai più agli incontri. Perché essere Scout ti insegna ad amare il prossimo, a fare “del nostro meglio” (come recita il motto dei Lupetti*), ad ascoltare e cercare di capire, ad aiutare con gratuità, ad arrangiarti in molte situazioni della vita, a riflettere su te stesso e sul mondo.
Essere Scout è molto più di un’uniforme e una fila indiana.
Essere Scout per me è stato uno dei fattori che mi ha permesso di diventare quello che sono, di affrontare le difficoltà, di essere umile.
Nel mio libro “Ho adottato la felicità“, racconto della mia esperienza di adozione, dall’India all’Italia, e chiaramente dedico all’esperienza Scout che ho vissuto, parte delle mie pagine.
Perché essere stata Scout mi ha aiutata a ricordarmi del grande valore che ha la vita.
Anche la mia!
Asha Fusi
“Ho adottato la felicità“, Edizioni Effetto, 2022
* ai ragazzi dagli 8 agli 11 anni lo scoutismo propone di vivere l’ambientazione fantastica tratta da “Il libro della giungla” di R. Kipling, ecco perché in questa fascia di età si dice dei bambini “lupetti”.
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