
Perché uno spettacolo sull’adozione
Venerdì 14 ottobre presso il cinemateatro Agorà di Cernusco sul Naviglio abbiamo partecipato ad una serata di confronto sul tema dell’adozione.
Una sala gremita di persone e di attenzione verso un tema che riguarda realmente tutti. Certe volte non ci si accorge di quanta bellezza e di quanto amore ci sia intorno a noi, ieri ce ne siamo accorti in tanti.
Merito sicuramente di chi ha pensato a questa serata e al modo in cui è stata vissuta dai presenti, aiutati innanzitutto dalla bravura di tre artiste e una regista superlative° della compagnia teatrale Teatro Sguardo Oltre, che hanno dato vita ad uno spettacolo semplice nella sua forma, ma complesso e ricco di emozioni suscitate e di spunti consegnati.
La recitazione di brani*, che raccontano storie di figli e di genitori che hanno incrociato le loro vite, ha aperto un mondo di domande e riflessioni per chi non si è mai soffermato a pensare, a sentire, quanto storie a noi vicine possano insegnare e coinvolgere.
La testimonianza
Una famiglia composta da padre, madre e due figli, accompagnati da uno zio sacerdote e vescovo, ha poi raccontato la sua storia, in cui ognuno dei componenti ha regalato al pubblico un suo ricordo e una sua riflessione. A questi interventi si sono mescolati gli interventi in sala, come auspicato dagli organizzatori, poiché davvero questo tema riguarda tutti, non solo le famiglie adottive. Si può essere attori in prima persona, ma abbiamo capito che si può anche essere attori co-protagonisti in qualità di amici e parenti, compagni, colleghi, insegnanti, educatori, pediatri, allenatori sportivi, etc.
Pensiamo infatti ai ruoli che ciascuno di noi può ricoprire nella comunità, da quelli istituzionali, a quelli sociali e infine a quelli di prossimità topografica, parentale o relazionale. Ognuno di noi in modo del tutto personale vive già oggi o potrà viverlo in futuro il contatto con la realtà dell’adozione.
“Tutti fratelli”, citando Papa Francesco, che scelgono di confermarsi reciprocamente in diverse scelte d’amore. Nel caso dell’adozione si vive il dono della famiglia: un uomo e una donna diventano padre e madre e un bambino diventa figlio, ognuno è dono, nessuno è diritto.
Dopo un’esperienza come quella di questa serata non resta che ringraziare e salutarsi con l’auspicio quotidiano di optare (dal latino ad-optare) per sentirsi tutti figli, figli della vita e sentirsi insieme fratelli.
Anjeza e Andrea
° le attrici: Sara Zenobbio e Lory Dominique Pisano, la musicista: Francesca Badalini e la regista: Sofia Pelczer
*i brani sono tratti da:
“Essere vivi” di Cristina Comencini, “Accabadora” di Michela Murgia e “Figlia del Gange” di Asha Mirò
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