
Genitori adottivi che si separano
Ho conseguito il master di I livello in Mediazione Familiare discutendo una tesi sperimentale in tema di adozione e mediazione familiare, intitolata “Mediare genitori adottivi che si separano: similitudini e differenze con la mediazione di genitori biologici”.
Affrontare questa complessa tematica mi ha permesso di unire due aspetti che mi appassionano: da un lato l’adozione e la famiglia adottiva, e dall’altro la mediazione familiare come strumento di aiuto alla famiglia in crisi.
L’istituto della mediazione familiare è ancora poco conosciuto in Italia, per la coppia che si sta separando o sta vivendo un conflitto familiare importante ed è ancora meno noto alla famiglia adottiva, che sta vivendo la crisi della separazione, o un qualsiasi conflitto familiare: in questi casi la mediazione familiare può essere di grande aiuto.
Perché ho scelto questo argomento ?
Ho concentrato il mio elaborato su questo tema per cercare di diffondere, il più possibile, il verbo della mediazione familiare, ma anche dell’adozione.
Durante la mia ricerca presso la biblioteca dell’Istituto degli Innocenti di Firenze, e non solo, mi sono reso conto che pochissimi autori hanno scritto su questo tema: la mediazione familiare in casi di adozione.
Mentre studiavo le poche fonti che ero riuscito a reperire, mi sono reso conto dell’importanza di questo tema, e di come tante famiglie adottive potrebbero essere aiutate a gestire un momento di crisi.
La mancanza di un riconoscimento legislativo, ad hoc, della mediazione familiare non ha aiutato a diffondere l’importanza dello strumento, a maggiore ragione a vantaggio delle famiglie adottive.
Speriamo che con la riforma della Ministra Cartabia, sul processo civile, la mediazione familiare possa trovare un maggiore riconoscimento.
La mediazione familiare e l’adozione: come aiutare la famiglia in crisi ?
La separazione della coppia adottiva, sotto un profilo pratico, non presenta differenze particolari rispetto alla separazione di una coppia biologica.
Entrambe soffrono in questo momento critico, si preoccupano per i propri figli, e anche la stessa mediazione familiare cercherà di aiutare la coppia a gestire la propria vita dopo la separazione.
A livello generale, la separazione rappresenta un vero e proprio “lutto” per entrambe le coppie.
Tuttavia, la coppia adottiva presenta una particolare differenza rispetto a quella biologica: la storia che porta con sé, com’è nata e si è costruita, è qualcosa di estremamente delicato ed unico.
Questo aspetta è molto importante nella mediazione familiare con coppie adottive che si separano.
Non solo, ma la coppia adottiva, attraverso la separazione, si trova a vivere un momento di grande stress. La coppia proverà un doppio senso di colpa per la propria scelta: si renderà conto di non avere offerto al figlio un punto di riferimento stabile, come si era immaginata.
Il passato spesso traumatico dell’adottato non sempre viene elaborato, e questo lo porta a vivere la separazione come un secondo abbandono.
Una formazione specifica per mediare le coppie adottive?
Il mediatore familiare, che lavora con le famiglie adottive, dovrà quindi avere una formazione specifica in tema di adozione.
Dovrà capire chi ha di fronte, qual è il percorso che ha portato alla nascita di quella famiglia, e cosa è avvenuto prima (infertilità della coppia, difficoltà a procreare, molto lavoro su se stessi come genitori), e chi è il “bambino adottato” (può avere avuto un passato traumatico, costellato di abbandoni ed esperienze di vita difficili da elaborare).
Tutto questo ha ricadute sulla mediazione familiare, e conoscere l’adozione aiuterà il mediatore a svolgere il suo lavoro nel modo migliore possibile.
Mediazione familiare e coppia adottiva: quando ci si può rivolgere al mediatore familiare ?
La coppia adottiva si può rivolgere alla mediazione familiare per gestire il proprio conflitto familiare in diverse occasioni.
Non solo per la separazione, ma anche per affrontare con più serenità alcune sfide che potrà incntrare nel proprio quotidiano.
Innanzitutto la ricerca delle origini del figlio, che può spaventare o creare confusione nella famiglia: non si sa come affrontarla, o come affiancare il proprio figlio in questo cammino, che può essere complesso e volte rischioso.
Nel caso ci sia stato un primo contatto tra famiglia biologica e l’adottato, la mediazione potrebbe aiutare le due famiglie ad organizzare questa frequentazione.
Lo stesso può accadere tra l’adottato ed eventuali fratelli biologici, adottati a loro volta da famiglie diverse: la mediazione familiare è uno spazio neutro che può aiutare a capire come le famiglie vogliono organizzare i rispettivi incontri.
Infine, l’adolescenza del figlio adottato può creare un conflitto importante tra genitori e figlio, che potrà essere gestito in mediazione. L’adottato sta costruendo la propria identità e autonomia, e l’elaborazione della propria storia può suscitare domande, dubbi e reazioni diverse, a volte anche molto conflittuali.
Cosa la Tesi di Master ha fatto per me
Studiare queste tematiche mi ha permesso di comprendere una realtà, presente, ma poco conosciuta, in grado di aiutare tante famiglie in difficoltà (non solo per la propria separazione) a gestire il proprio conflitto familiare.
Dal mio personale punto di vista, risulta importante continuare a diffondere e divulgare questi strumenti, soprattutto in una società che è sin troppo litigiosa nelle aule di tribunale.
Il futuro è ormai rappresentato da queste opportunità alternative al giudizio, come la mediazione, nella speranza di gestire al meglio i conflitti familiari.
Dott. Edoardo Scianò
ISFAR, Firenze
Master – Mediazione Familiare
Anno accademico: 2020/2021
Tesi finale: Mediare genitori adottivi che si separano: similitudini e differenze con la mediazione di genitori biologici
Relatrice: Prof.ssa Federica Ciccanti, Prof.ssa Cinzia Vitale
Per leggere l’abstract della tesi clicca qui
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