
Chi adotta i ragazzi grandi? Trovare la disponibilità a diventare genitori di un adolescente è una sfida impossibile? Il giudice dice: “Dottoressa sopra i 12 anni è terra di nessuno, figuriamoci per gli over 15!” Pubblichiamo con speranza e gioia la testimonianza della responsabile della comunità di minori dove una ragazza di 16 anni è stata adottata. Siamo orgogliosi che il nostro libro “Guarda le stelle” le abbia dato speranza e l’abbia sostenuta nell’attesa, tanto da tenerlo sotto il cuscino!
Stiamo facendo riunione di équipe con i colleghi, ormai ci siamo, debbo confessare loro che il Giudice Onorario mi ha detto – in maniera franca ed inequivocabile – che famiglie per adolescenti non ne hanno. “Dottoressa sopra i 12 anni è terra di nessuno, figuriamoci per gli over 15!”. Come posso spiegarlo al mio gruppo? Abbiamo tenacemente insistito, combattuto e lottato al suo fianco. La nostra splendida stella ha 16 anni compiuti, un tortuoso percorso di vita ed una lunga permanenza in casa famiglia.
Abbiamo iniziato tutto da zero con lei, scommettendo su una bimba già grande, mettendole una matita in mano e sostenendola nell’imparare a scrivere e leggere, a firmare la presenza a scuola di danza, ad orientarsi in una nuova città e realtà. Più difficile è stato avvicinarla, conquistare la sua fiducia giorno dopo giorno, mostrarle una diversa relazione con gli “adulti”, intesa come un legame positivo, con persone accudenti ed affettuose. Insomma, seppure a fatica, l’abbiamo convinta che un futuro “diverso” fosse possibile.
Vuoto il sacco: i colleghi hanno visi tristi e sconfortati. Chiedo loro di fidarsi e continuare a credere, senza demordere. Così dalla libreria della nostra struttura sbuca “Guarda le stelle”, una lettura per bambini che ci è stata donata da ItaliaAdozioni, in occasione dell’inaugurazione di un’altra “casa” del nostro circuito. Sfoglio il libro, chiedo loro di leggerlo e di condividerlo con la nostra fanciulla. Ci domandiamo se funzionerà, insomma è una lettura per bambini, mentre lei è una super adolescente, nel pieno della fase.
Provo per prima: le lascio guardare il libro, lo sfoglia e ne osserva rapita le immagini. Ha imparato a leggere da poco, ma riesce ad apprezzarlo subito. Ne coglie il significato profondo e vuole tenerlo con sé. Da quel primo giorno è rimasto sempre in camera sua, a volte nella libreria, altre sotto al cuscino. Si è identificata nel piccolo Leon, che con pazienza ha atteso la sua famiglia adottiva. Sono passati diversi giorni, che abbiamo iniziato a quantificare in settimane e mesi. Ha pianto a lungo, temendo che non ci fosse nessuno per lei, che fosse troppo grande perché qualcuno potesse volerla adottare. Finalmente è lei ad esplicitare il bisogno di essere adottata, il desiderio di una “famiglia vera, che sia gentile con me!”. Nelle sere più difficili, quando la tristezza aveva la meglio ed il sonno sembrava un lontano miraggio, ci ha chiesto di leggerle il libro. Abbiamo quasi consumato le pagine, leggendo e rileggendo con voce dolce, continuando a sperare con lei di veder arrivare sul vialetto della struttura una macchina, con dentro dei genitori speciali.
Come nella fiaba di “Guarda le stelle”, anche questa storia ha un lieto fine: una stella luminosa si è staccata dal firmamento ed è venuta a prendere la nostra ragazza. Da vicino, noi operatori emozionati e sorridenti, abbiamo potuto scorgere riccioli, figure grandi e piccine, che odoravano di aria fresca e latte appena munto!
Così, non troppo su due piedi, abbiamo deciso: non crederemo più che sia impossibile trovare una famiglia per un minore, anche se grande di età. Lo stesso vale per “Guarda le stelle” … chi ha detto che le fiabe sono solo per i piccoli? Sono per tutti, grandi inclusi, purché abbiano il coraggio di alzare il volto e convincersi che le stelle possano arrivare sulla terra e trasformarsi in famiglie!
Silvia Bruffa
Assistente Sociale
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