
Che cosa significa “casa” per una ragazza adottata come me
È da circa due mesi che un pensiero mi assale la mente: comprare una casa per me. Dopo l’adozione, mi sono sempre detta che la mia famiglia ero e sarei stata sempre io. Ho affrontato tante difficoltà nel corso della mia vita e me la sono cavata sempre da sola. In definitiva mi ritengo mamma di me stessa.
L’idea di avere una casa tutta per me l’ho sempre avuta. Già dall’età di 6 anni, quando vivevo in una casa famiglia, non mi sentivo parte del luogo. Così è stato anche quando sono stata adottata. L’unica che sentivo casa era quella in cui sono stata per i primi tre anni della mia vita, con mia madre biologica ed i miei fratelli.
Adesso ho 22 anni e tra un mese mi trasferirò nella nuova casa insieme al mio fidanzato. Questo mio desiderio mi accompagna da piccina e finalmente si sta avverando. Mi sentirò parte di un luogo, sentirò di nuovo di avere una famiglia, la mia famiglia, quella che mi costruirò. Durante la mia adolescenza passavo tanto tempo dalle mie amiche o scappavo di casa, avevo la necessità di trovare un posto in cui sentirmi giusta, adeguata. Il rapporto con i miei genitori adottivi è migliorato con il tempo, ma penso che la lontananza dovuta al trasferimento, ci unirà ancora di più.
Un incontro importante
Io ed il mio fidanzato ci conosciamo da poco, cinque mesi, ma è come se ci conoscessimo da sempre. Abbiamo da subito avuto un legame talmente stretto, basato sulla fiducia, sul rispetto e sull’amore, tanto da poter dire con certezza di volere stare insieme tutta la vita. Così abbiamo deciso di comprare una casa nostra. Lui è sei anni più grande di me e lavora come ingegnere. E’ una persona meravigliosa, non avrei mai pensato di incontrarlo, è stato del tutto inaspettato.
Crescendo e trovando la persona giusta con cui condividere la mia vita, mi sono convinta ancora di più di questa scelta. Ne ho parlato con il mio fidanzato e l’ho trovato d’accordo. Così abbiamo iniziato a cercare su internet nei siti delle varie agenzie immobiliari ed abbiamo preso diversi appuntamenti. Qualche mese fa abbiamo trovato un bell‘appartamento. Ci siamo illusi potesse diventare la nostra casa. Purtroppo, proprio il giorno prima della visita a questo appartamento, l’agente immobiliare ci ha informato della già avvenuta vendita. Siamo rimasti delusi? Sì, molto, ma non ci siamo arresi. Abbiamo continuato a cercare, giorno dopo giorno. Finalmente una bella casa ha illuminato i nostri cuori. A me personalmente hanno colpito i colori delle pareti e mi sono sentita accolta. Arrivata sul posto mi sono detta: “Questa sarà casa mia, qui mi sento bene“. Abbiamo subito preso appuntamento e visitato la casa. Il pomeriggio stesso abbiamo fatto la proposta, la proprietaria ha accettato e quindi da quel momento quell’ appartamento era nostro. Siamo molto felici della scelta che abbiamo fatto. Ci sono anche delle paure, che con il tempo andranno via: gestire la casa, organizzare la giornata, ma volere è potere.
La distanza che unisce
Quando ne ho parlato con i miei genitori adottivi, loro hanno detto che erano d’accordo con questa scelta e che mi avrebbero sostenuto ed aiutato. Così è stato. La casa è abbastanza vicino rispetto al posto in cui vivono i miei genitori adottivi. Ovviamente andrò a trovarli sempre e quando loro avranno il piacere, casa mia sarà sempre aperta.
Adesso sto finendo il primo anno di università e per il mio futuro spero di rimanere sempre al fianco delle persone a cui voglio bene. Dal passato ho imparato a guardare sempre avanti perché, già da piccolina, la vita mi ha fortificato con le mille sfide che mi ha mandato. Ciò che ho superato è stato la prova che nella vita niente è facile, ma nulla è impossibile.
Laura Manzo
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