
Il 30 novembre 2019 abbiamo fatto un importante passo avanti nella diffusione di una corretta cultura dell’adozione. Si è tenuto infatti a Roma, presso l’Istituto Nazionale per la prevenzione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto alla povertà (INMP), l’evento formativo: “Adozioni Internazionali: un percorso complesso tra criticità, buone prassi e prospettive per il futuro”.
Questa giornata è stata organizzata di concerto tra il Gruppo di Lavoro Nazionale per il Bambino Migrante (GLNBM) della Società Italiana di Pediatria (SIP) e ItaliaAdozioni. Siamo davvero orgogliosi e onorati di questa collaborazione che, come ha detto il Dottor Pietro Ferrara, in qualità di delegato del Consiglio Nazionale SIP, è importante in un’ottica di networking e di approccio multidisciplinare sempre più urgenti per rispondere correttamente alla mutata realtà delle adozioni internazionali.
Cos’è il GLNBM?
Il Gruppo di Lavoro Nazionale per il Bambino Migrante riunisce pediatri di varia estrazione (universitaria, ospedaliera, di famiglia, di comunità) che profondono le proprie energie e convogliano il proprio interesse scientifico nei confronti del mondo dell’adozione e della realtà dei bambini migranti.
“I Servizi pediatrici di riferimento sono disponibili a valutare la documentazione sanitaria, esaminare il bambino ed effettuare indagini di laboratorio e consulenze specialistiche al fine di fornire alla famiglia, al medico curante ed agli uffici vaccinali indicazioni sul suo reale stato di salute e sulle eventuali necessità terapeutiche o profilattiche” (dal sito www.glnbi.org).
Questo lavoro viene effettuato sia da singoli pediatri, sempre molto preparati e molto attenti a questo mondo, sia organizzato in Centri di riferimento nazionali per l’accoglienza sanitaria dei bambini migranti, intendendo con questo termine sia i bambini adottati all’estero che i bambini originari da Stati stranieri in condizioni di svantaggio socio-economico (figli di immigrati, minori non accompagnati, ecc.).
Da queste premesse è evidente che il GLNBM e ItaliaAdozioni hanno molti interessi in comune espressi in questo primo incontro, che apre la strada ad ulteriori collaborazioni; sono previsti almeno altri due convegni analoghi, a Milano e a Palermo, ma sono stati suggeriti incontri per ogni Centro di riferimento.
Il nostro comune e ambizioso obiettivo è quello di coinvolgere quanti più professionisti per divulgare in ambiti sempre più allargati le corrette informazioni sul percorso adottivo e sull’accoglienza sanitaria di bambini provenienti dall’Estero, quali sono i figli adottati con l’adozione Internazionale, ma anche i figli adottati in Italia con l’adozione nazionale con problematiche di salute legate agli ambienti di origine.
L’incontro, nell’ottica della interdisciplinarietà, era rivolto a diverse figure professionali che si occupano di bambini adottati: pediatri, assistenti sociali, psicologi, educatori, giudici di Tribunali dei Minori presenti tra i relatori come tra i partecipanti. Il confronto tra professioni diverse, ma affini e connesse, sviluppa la ricchezza di competenze, stimola la condivisione di punti di vista complementari con lo scopo comune di migliorare il benessere dei minori, che diventano figli attraverso l’adozione, e delle loro famiglie.
Nel corso della giornata è emerso che molti operatori (pediatri di base, assistenti sociali, psicologi) non sono a conoscenza dei Centri di riferimento nazionali del GLNBM, e con una certa frequenza capita che siano gli stessi genitori adottivi, che spesso si informano tramite i siti web o per passaparola, a chiedere una valutazione sanitaria del loro bambino.
E’ stato inoltre sottolineato che in alcune occasioni e per le adozioni special needs, la necessità di informazioni sanitarie precede l’incontro con i figli adottivi, perché le cartelle cliniche possono essere lacunose, a volte alcune diagnosi riportate sono fuorvianti e non si conosce la patologia di cui il bambino risulta affetto in base alle schede degli Enti autorizzati all’adozione Internazionale.
Per poter dare il più serenamente possibile la propria disponibilità, anche nell’adozione nazionale, sarebbe auspicabile la presenza di un pediatra specialista ai corsi di informazione per le coppie aspiranti all’adozione, e prevedere la possibilità di una consulenza anche “a distanza” per le coppie che si trovano all’estero in presenza di problemi sanitari del minore abbinato che non erano noti in precedenza.
In questo Convegno le varie figure professionali hanno avuto modo di confrontarsi su criticità, buone prassi e prospettive future, proprio come il titolo del Convegno annunciava, sempre con il comune obiettivo di diffondere informazioni corrette e conoscenze scientifiche in questo delicato ambito.
Il Gruppo di Lavoro Nazionale per il Bambino Migrante e ItaliaAdozioni si propongono di lavorare ancora insieme concordemente perseguendo questi obiettivi comuni.
Paola D’Antonio, medico
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