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21 Febbraio, 2021

L’adozione e l’affidamento nelle forme speciali

L’evoluzione storico-culturale e normativa di un istituto giuridico che punta a tutelare i diritti del minore
Antonella Taddeo

Se nella tua tesi di laurea o di dottorato hai trattato argomenti quali adozione o affido, manda l’abstract a redazione@italiaadozioni.it. Saremo ben lieti di valorizzare la tua ricerca e di diffonderla tra operatori e famiglie che hanno a cuore questi temi. 

L’adozione e l’affidamento di minori nelle speciali forme dell’adozione in coppie omosessuali e dell’affidamento esclusivo un titolo lungo e denso di contenuti e concetti per una tesi in Diritto Privato, che ha rafforzato il mio interesse per la tematica e da cui ha preso avvio la mia formazione post-lauream orientata alla famiglia e alla genitorialità adottiva.

Perché ho scelto questo argomento?

Mi è capitato varie volte di chiedermi da cosa nascesse la voglia e il desiderio di affrontare un tale tema e forse una vera motivazione non l’ho mai trovata. Io non sono tra quelle persone che hanno sperimentato, in prima persona o da vicino, l’esperienza adottiva né tantomeno quella dell’affidamento; a dirla tutta nemmeno quella di una separazione o di un divorzio.

Sono cresciuta in una famiglia unita e ancorata ai valori importanti come quello dell’amore e del supporto reciproco, della presenza e dell’accoglienza, ed è stato proprio questo il punto di partenza. In che senso?

Una famiglia può avere varie forme

Durante la crescita, frequentando la scuola e cominciando a svolgere lavori estivi con bambini e famiglie, ho avuto modo di notare quanto la mia realtà fosse non la regola bensì l’eccezione. La cosa mi stupiva ogni volta e quando alle superiori mi resi conto che in una classe, la mia, di 15 persone più della metà viveva una situazione particolare, difficile, improbabile, quella percezione diventò sempre più tangibile.

Non era facile per me comprendere il mondo di quei miei compagni dai racconti difficili e saper accogliere a volte le loro lacrime e a volte i loro sfoghi più profondi. La sensibilità che toccavano in me quelle esperienze mi rendeva vulnerabile il più delle volte, ma mai tanto da frenare i miei pensieri e dal cercare comunque di esserci per loro con i miei mezzi, motivata dal credere fortemente che tutti meritano di essere amati,  di avere una famiglia e dal comprendere e scoprire che questa può avere varie forme.

Sono i bambini il mio tramite verso l’adozione

Quando ho lasciato la realtà di paese per trasferirmi in città e conseguire la Laurea, quella realtà variegata di situazioni che ruotano intorno alle persone è diventata sempre più ampia e le famiglie hanno continuato ad essere per me attrazione e coinvolgimento, soprattutto attraverso gli occhi dei bambini.

Sono i bambini il mio tramite verso l’adozione e le famiglie, il mio dedicarmi a loro per lavoro o per gioco mi ha sempre dimostrato quanto siano in grado di regalare emozioni e, allo stesso tempo, spugne pronte ad assorbire il mondo che li circonda, per poi restituire un giorno, attraverso il loro essere, le esperienze vissute.

Adottare è dare una famiglia ad un minore quando la vita, il caso, le scelte errate o il momento sbagliato vogliono che quel bambino incontri ben presto una grande sfida da superare: ricominciare. Quel bambino, come tutti gli altri, merita di crescere all’interno di una famiglia che sia per lui luogo di cura, crescita, istruzione, affetto, garanzia; luogo in cui possa accrescere se stesso e in cui possa sentirsi libero di esprimere la propria identità.

L’adozione e l’affidamento esclusivo: quando?

Un’esperienza tale da poter segnare negativamente una famiglia, al punto da sgretolarla, poiché non sussistono i presupposti per supportarla e rinvigorirla, ma solo elementi pregiudizievoli,  non deve togliere la possibilità a quel minore di sentirsi ancora parte di un insieme; per questo motivo esiste l’adozione e per questo motivo parlare di affidamento esclusivo in caso di separazione della coppia genitoriale deve rappresentare una soluzione estrema e residuale, ponderata e legata a necessità stringenti.

I bambini sono il frutto di un progetto fatto da altri e sono il seme che adulti hanno piantato, con questo voglio dire che non scelgono quando e dove nascere, né tantomeno come crescere, ma tutti, in un modo o in un altro, devono poter trovare la propria “buona stella” e avere la possibilità di conoscere una realtà positiva, in alcuni casi opposta all’unica sperimentata.

Non solo coppia ma anche coppia genitoriale

Credo nasca da queste considerazioni il tema della tesi, sono partita dal ricostruire la storia e l’evoluzione dell’istituto dell’adozione per coglierne la ratio più profonda e vederla adeguare ai tempi, ho proseguito seguendo le pronunce della giurisprudenza e approfondendo commenti al codice civile o alla normativa di riferimento. Sono arrivata ad una realtà in cui anche una coppia omosessuale vuole vedersi riconosciuta nel suo essere non solo coppia, ma anche coppia genitoriale e, forse, la stepchild adoption con le pronunce che ammettono l’adozione del figlio del compagno/a, includendo anche le coppie omosessuali, va proprio in questa direzione.

Collocare la vita reale tra gli articoli di leggi e codici

Con lo sguardo di una studentessa di Giurisprudenza orientato verso i diritti e i principi riconosciuti a livello nazionale e internazionale e la necessità di collocare la vita reale tra gli articoli di leggi e codici, ho ripercorso le tappe evolutive dell’elaborazione normativa in materia di famiglia e minori; ho constatato come la riforma dell’adozione ha inteso garantire, in modo più pieno rispetto al passato, il diritto del minore ad una famiglia in grado di prendersi cura di lui, di amarlo e di crescerlo. Sotto molti aspetti la riforma ha saputo interpretare le trasformazioni della famiglia nella società contemporanea e, pur mantenendo la famiglia legittima come modello normativo di riferimento, è ormai frequente la presa d’atto che nel tessuto sociale i “tipi di famiglia” risultano assai più numerosi ed in rapida evoluzione, basati a volte su vincoli giuridici, ma non di coniugio, altre volte su rapporti di convivenza. Ho ripercorso le pronunce dei Tribunali e delle Corti che si sono susseguite con riguardo al tema dell’adozione in coppie omosessuali e dell’affidamento esclusivo, ricostruendo gli orientamenti favorevoli e quelli contrari, constatando come abbiano consentito di ampliare i confini dei principi generali, come quello dell’interesse del minore. Ho voluto richiamare le fonti del diritto internazionale incidenti in vario modo sulla materia, quali ulteriori strumenti per una conoscenza e un’applicazione delle norme che persegua quello che l’articolo 3 della Convenzione internazionale sui diritti del bambino, approvata dall’O.N.U. il 20 novembre del 1989, chiede: in tutte le decisioni che lo riguardino, sia sempre una considerazione preminente l’interesse superiore del fanciullo.

Cosa la Tesi di Laurea ha fatto per me

Ripercorrere l’evoluzione storico-culturale e normativa di un istituto giuridico, metterne in luce punti di forza e criticità che ne hanno alimentato il dibattito a riguardo, constatare come le persone abbiano necessità di ritrovare nelle fonti normative risposta e garanzia e come, allo stesso tempo, il legislatore e la giurisprudenza debbano necessariamente adeguare la legge al tempo corrente, per fornire a quella stessa società le risposte che cerca, consente di accrescere la consapevolezza rispetto a quanto già si è fatto e, ancor di più, consente di stimolare e alimentare la riflessione rispetto a quanto altro e ancora la realtà, dinamica e in continuo mutamento, chiede a ciascuno di fare.

Antonella Taddeo

Sapienza Università di Roma.

Corso di Laurea Magistrale in Giurisprudenza.

Anno accademico 2017/2018

Tesi di Laurea: Gli istituti dell’Adozione e dell’Affidamento dei minori nelle speciali forme dell’Adozione in coppie omosessuali e dell’Affidamento esclusivo.

Relatore: Chiar.mo Prof. Andrea Di Porto

Leggi l’abstract della tesi

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