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26 Agosto, 2021

Lettera di una figlia

Una testimonianza dedicata a tutte le mamme
ItaliaAdozioni
insieme a favore di una migliore cultura dell'Adozione e dell'Affido

Grazie alla collaborazione tra il Festival delle lettere e ItaliaAdozioni abbiamo raccolto nel tempo scritti meravigliosi che raccontano l’Adozione in ogni sua sfaccettatura. Alcune lettere sono raccolte nel nostro libro Cara Adozione ed altre sono state pubblicate sul nostro sito nel tempo.

A TUTTE LE MAMME CHE HANNO FIGLI SIA ADOTTATI CHE NATI DALLA LORO PANCIA.

Vorrei regalare a queste mamme una frase che per me è stata fondamentale per la mia vita.

Nel 1943 quando avevo tre anni, mio padre rimase vedovo. Mia madre lasciava oltre me, cinque bambini tra i dieci e i due anni.

All’epoca, alle elementari, nella stessa classe c’erano bimbi di tutte le età, soprattutto in campagna.

Fu così che la maestra dei miei fratelli sposò mio padre nel 1945, diventando mamma di sei bambini in un solo colpo: tre maschi e tre femmine. Nel 1946 dalla nuova unione nacque Anna e così diventammo sette figli.

Ricordo un pomeriggio di primavera quando la mamma mi portò a Cremona, dove lei aveva sempre abitato prima di venire in campagna con noi, per farmi fare una visita specialistica, dato che avevo avuto la broncopolmonite.

Partimmo io, la mamma, una zia e Anna di pochi mesi. Dopo la visita ci portarono in un parco per fare merenda.

A un certo punto incontrammo un’amica della mamma che non la vedeva dalle nozze, la quale chiese indicando Anna che era in braccio: “Questa è tua figlia vera?” .

La mamma con un tono e un atteggiamento duro, che non le avevo mai visto, rispose: “Non me lo ricordo” e aggiunse: “Queste sono le mie figlie”.

Io, che le ero per mano, sapevo benissimo di essere quella “non vera” ed ero pronta, avevo abbassato gli occhi e aspettavo. Sentendo la mamma rispondere in quel modo, mi meravigliai tantissimo e al momento non capii perché fosse stata tanto dura. Non riconoscevo i suoi modi sempre garbati e pazienti, ma intanto le parole erano entrate dentro di me… alzai gli occhi, guardai la mamma in viso e strinsi fortissimo la sua mano…

LEI ERA LA MIA MAMMA e per lei IO E ANNA ERAVAMO UGUALI!

Allora mamme, quando incontrate persone così sciocche da domandare davanti ai vostri figli qual è quello vero, se può tornarvi utile, vi regalo questa risposta preziosa: “NON ME LO RICORDO”.

Mi piacerebbe essere con voi per vedere la faccia dell’inopportuno ficcanaso e soprattutto rivivere con i vostri figli quello che, bambina, ho provato.

Un abbraccio

Isabella Noci


Leggi altre lettere: Lettera alla luce, Lettera ad una mamma mai nata, Pancia e cuore

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