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22 Maggio, 2022

Mediazione familiare e ricerca delle origini

Il mediatore, terzo e neutrale, non imporrà mai nessuna decisione alla famiglia, ma stimolerà le loro risorse e competenze per affrontare momenti di criticità.
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La mediazione familiare può rappresentare una risorsa importante per la famiglia adottiva, quando sta vivendo un momento di crisi (separazione della coppia, ricerca delle origini, etc).

Nel precedente articolo abbiamo visto chi è il mediatore familiare, cosa può fare per la famiglia adottiva, e alcuni ipotesi di intervento.
Oggi ti voglio parlare di altre possibili ipotesi di intervento..e di un caso che mi è capitato come mediatore familiare.

La ricerca delle origini: quando, come e perché ?

La ricerca delle origini può rappresentare un momento critico per la famiglia adottiva e per l’adottato.

La necessità di conoscere le proprie origini, sapere se si è stati abbandonati, e soprattutto chi siamo, è un’esigenza naturale dell’adottato, e non potrà essere semplicemente evitata dai genitori adottivi.

La famiglia dovrà gestire questa fase della propria vita, e a seconda di come verrà affrontata potrà avere una serie di conseguenze, sia sulla propria vita che su quella del proprio figlio.

La mediazione familiare può rappresentare un’importante forma di supporto: il mediatore familiare, specializzato in casi di adozione, potrà sostenere il nucleo familiare a capire come gestire questa situazione.
Il mediatore, terzo e neutrale, non imporrà mai nessuna decisione alla famiglia, ma stimolerà le loro risorse e competenze per affrontare questo momento di difficoltà.

Le ipotesi possono essere diverse: il figlio può già aver mosso dei primi passi in questa ricerca, senza informarne i genitori (es attraverso i social network), oppure può chiedere ripetutamente informazioni sul suo passato, o potrà rifletterci tra sé senza esternarlo.

É importante che la famiglia sia preparata a questo momento, perché è un’esigenza inevitabile che deve essere affrontata.

La mediazione familiare potrà aiutare la famiglia a riattivare una comunicazione, che la ricerca delle origini potrebbe avere bloccato o ostacolato.

Non solo, ma il mediatore potrà aiutare i genitori a capire come raccontare la storia adottiva al proprio figlio, se è conosciuta, e come condividerla con tutti i membri della famiglia.

Questo è fondamentale perché aiuterà l’adottato a costruire il puzzle della sua vita.
Infine, la mediazione potrà aiutare a legittimare il viaggio per la ricerca delle origini, e fare riflettere la famiglia sui bisogni, le aspettative e le posizioni di tutti, soprattutto del proprio figlio.

Se l’adottato è adolescente ?

Se l’adottato è adolescente, come ogni suo coetaneo, starà attraversando una fase critica del suo sviluppo, alla quale si potrà aggiungere la consapevolezza di essere stato adottato, che spesso può generare una crisi ulteriore.

Probabilmente, se ne ha avuto la possibilità con i genitori adottivi, l’adolescente adottato avrà già iniziato da bambino ad elaborare il proprio passato e, se vissuti, i propri traumi.

Tuttavia, con l’adolescenza, sentirà di doversi riappropriare delle proprie radici, per stabilire una connessione tra passato, presente  e futuro.

Questo potrà innescare un conflitto importante tra genitori e figlio adottivo, che potrà mettere in discussione lo stesso progetto adottivo: questo conflitto potrà creare nei genitori un senso di colpa, perché non riesce a gestire il figlio adottivo in questa fase critica.

Un percorso di mediazione familiare, in queste situazioni, aiuterà a riaprire i canali di comunicazione tra genitori e figlio, stimolando in entrambi la propria capacità a gestire i conflitti in modo costruttivo e non distruttivo.

Il conflitto, nelle relazioni umane, è inevitabile, tanto nella famiglia biologica quanto in quella adottiva.

E se ci sono fratelli ?

Può accadere, nel caso di adozione internazionale, che l’adottato abbia dei fratelli biologici, che sono stati adottati da famiglie diverse.

In questo caso, seguendo la normativa vigente, le famiglie potrebbero volersi frequentare per il bene dei figli, permettendo loro di mantenere il legame fraterno nella crescita.

La mediazione familiare potrà essere utile a gestire le frequentazioni tra più nuclei familiari, e magari appianare alcuni conflitti che potranno sorgere.

Così le famiglie potranno decidere le modalità, i luoghi e le tempistiche in cui incontrarsi, e che per ragioni diverse (es. paure, timori, o preconcetti) non riescono a gestire da soli.

Davide e Francesca: cosa significa ricercare le proprie origini

Davide e Francesca mi hanno contattato per sapere come gestire la ricerca delle origini di Pablo, che ora ha 12 anni.

Il ragazzo, attraverso i social network, aveva provato a cercare i propri genitori, ma senza risultati.

Ho percepito entrambi molto ansiosi e nervosi, e mi hanno comunicato la loro paura che i genitori biologici potessero riprendersi Pablo.

É stato importante chiarire alcuni aspetti dell’adozione: l’importanza della ricerca delle origini per l’adottato, e la necessità di conoscere la verità sulle proprie radici, anche se dolorosa.

Ci siamo visti per alcuni incontri, dove abbiamo cercato di riflettere insieme sull’importanza della ricerca delle origini per loro e per Pablo.

Ho voluto stimolare una riflessione sulla loro adozione, e su come questa viene percepita nelle loro famiglie: Pablo ne può parlare liberamente? Alle sue domande viene data risposta?

Dopo i primi incontri ho capito che nessuno aveva mai parlato a Pablo del suo passato, e le sue domande frequenti venivano spesso ignorate, soprattutto da Francesca e dalla nonna paterna.

Mantenere un simile segreto sulle origini non avrebbe aiutato Pablo ad elaborare il proprio passato, ma anzi lo avrebbe stimolato a cercare ancora di più delle risposte, che nessuno gli dava.

É stato molto importante farli concentrare sulle necessità di Pablo, costruendo insieme delle “regole” da seguire per gestire la ricerca: è stato un lavoro graduale, che abbiamo messo alla prova più volte, e piano piano ha funzionato, anche se con qualche difficoltà.

Sia Davide che Francesca non avevo mai pensato a quest’esigenza di Pablo come ad una necessità naturale, che lo avrebbe aiutato a costruire una propria identità, in un momento della sua vita particolarmente difficile.

La ricerca delle origini è una fase molto delicata per la famiglia adottiva, ma deve essere affrontata, sostenuta e vissuta insieme.

Un mese fa Pablo ha espresso il desiderio di fare un viaggio, per conoscere la città originaria dei suoi genitori: nel prossimo incontro discuteremo insieme di cosa ne pensano Davide e Francesca.

Dr. Edoardo Scianò

mediatore familiare

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