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27 Giugno, 2021

Narrare l’adozione attraverso le fiabe: impresa possibile?

Quando un ricordo imprime la necessità di andare a fondo e nasce una nuova consapevolezza
Francesca Giuli
Educatrice, volontaria social media manager

Se nella tua tesi di laurea hai trattato o intendi trattare argomenti quali adozione o affido, manda l’abstract a redazione@italiaadozioni.it. Saremo ben lieti di valorizzare la tua ricerca e di diffonderla tra operatori e famiglie che hanno a cuore questi temi.

“Le storie narrate risorsa educativa per l’Adozione Internazionale”

Il mio rapporto con il mondo “adozione” è nato grazie ad una coppia di amici di famiglia che ha deciso di adottare. Ricordo ancora quando mia madre mi disse che sarebbero presto partiti per Santo Domingo e che ci sarebbero rimasti sei mesi prima di poter tornare a casa con la loro bambina. Questa notizia mi spiazzò un pochino, e il mio pensiero fu: wow!  Sono disposti a restare sei mesi lontani da casa propria, dai propri affetti, dal proprio lavoro e dalle proprie comodità, pur di accogliere nella loro vita una bambina nata da altri per volerle bene e amarla per sempre? Probabilmente non comprendevo ancora bene la potenza dell’amore. Ho vissuto attraverso i racconti trasversali di mia madre i loro mesi lì, la gioia immensa del ritorno a casa ma anche le difficoltà scolastiche, psicologiche e di salute che hanno dovuto affrontare nella loro nuova vita insieme e ne rimasi profondamente colpita. Così, un giorno di metà dicembre di qualche anno dopo, quasi al termine del mio percorso universitario, mi sono presentata al ricevimento della professoressa di una delle mie materie preferite, letteratura per l’infanzia, e le ho detto: vorrei fare una tesi sull’adozione internazionale, lei cosa ne pensa? Oggi, sono felice di dire, che quella fu una delle scelte migliori della mia vita.

Il ruolo della letteratura per l’infanzia

Le domande che mi sono posta da subito, prima di iniziare le mie ricerche, sono state: come può la letteratura per l’infanzia essere di sostegno a questo lungo percorso? Come si può parlare di adozione al proprio bambino adottato senza però fargli del male?  Mi ricordavo che la bambina dei nostri amici chiedeva spesso perché lei fosse così diversa rispetto alla sua mamma e al suo papà adottivi, e sapevo quanta sofferenza ci fosse dietro questa sua consapevolezza. Durante le mie ricerche bibliografiche, nel panorama odierno di libri e fiabe che parlano di adozione, ho scoperto Anna Genni Miliotti, mamma adottiva, esperta ed autrice di molti libri per bambini, tra cui “Le fiabe per… parlare di adozione”[i]. Vedendo il grande lavoro che lei svolge ho deciso, senza credere realmente che avrei ricevuto risposta, di scriverle una email per chiederle un’intervista.  L’esito di questa email fu positivo, così un caldo venerdì di metà luglio sono partita da Roma alla volta di Grosseto, con un blocchetto pieno di domande.

L’intervista con l’autrice

Durante l’intervista ho realmente iniziato a comprendere come una fiaba, un libro, possano essere veicolo importante per lo sviluppo di certezze che sono necessarie per un bambino adottato, proprio perché attraverso la fantasia si possono affrontare tematiche non sempre facili, cercando di entrare così in una comunicazione corretta. Sono molti i genitori adottivi che si improvvisano scrittori e creano una fiaba personalizzata per il proprio bambino ed è importante che questa inizi proprio dalla sua nascita, per assicurare il rispetto per la sua storia vera. Anna, mi permetto di chiamarla così, mi ha aiutato a riflettere soprattutto sul ruolo della “mamma di pancia”, figura molto difficile da accettare per il genitore adottivo ma step necessario per lo sviluppo dell’identità del bambino stesso. Tutti i bambini, infatti, nascono da una mamma di pancia e le fiabe si rivelano essere ottimo mezzo per poter approcciare il proprio bambino all’argomento proprio perché permette di farlo senza il rischio di riaprire ferite troppo profonde. Nel corso del mio lavoro ho analizzato libri scritti da genitori adottivi, prettamente autobiografici e scritti sotto forma di diario, e fiabe illustrate per bambini più piccoli che trattano il tema dell’adozione in maniera chiara e cristallina. Nell’abstract della mia tesi è riportata anche una breve parte dell’intervista a cui sono molto legata e il ricordo di quella giornata speciale lo porterò sempre nel cuore. Probabilmente non smetterò mai di ringraziarla per aver speso del tempo con una giovane ed inesperta tesista che voleva comprendere più da vicino questo mondo e non ringrazierò mai abbastanza anche la mia professoressa, che mi ha lasciato quasi totale libertà e mi ha appoggiato in tutti i passi che ho compiuto, lei forse non lo sa ma per me è stato molto importante.

Francesca Giuli

Università degli studi “Roma Tre”

Facoltà di Scienze della Formazione

Laurea triennale in Educatore professionale di Comunità.

Tesi di laurea: “Mamma di pancia, mamma di cuore. Le storie narrate risorsa educativa per l’Adozione Internazionale”

Relatrice: Prof.ssa Elena Zizioli

Leggi l’abstract della tesi


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